Guida all'acquisto: Hub per USB e Firewire

Pubblicato il da Uburoi

Gli hub per USB e Firewire sono oggi quasi indispensabili su ogni scrivania: a volte la loro scelta può non essere immediata, vista la quantità di modelli disponibili. Vediamo come valutare tutte le possibili opzioni per il cliente.

Gli Hub USB e Firewire

Ormai siamo abituati a vedere scene di questo tipo: postazioni computer con una miriade di apparecchi che aspettano di essere collegati al "cervello", dalle stampanti ai mouse, dalle tastiere agli hard disk esterni, dai sempre più frequenti cavi USB per ricaricare macchine fotografiche o telefoni, passando per cuffie, microfoni, memorie flash e chi più ne ha più ne metta. Parallelamente, il mercato dei computer, soprattutto portatili, si sta dirigendo in molti casi verso una riduzione dell'ingombro del computer, e non è raro vedere anche prodotti di nuova concezione (uno su tutti, il MacBook Air) con soltanto due o tre porte USB. Che fare, allora? Rassegnarsi a una... "scelta di Sophie" su cosa collegare contemporaneamente? Per fortuna non è necessario.

Gli hub in genere

Gli hub USB e Firewire offrono la possibilità di avere più porte disponibili per il proprio computer, in modo da avere ogni device collegato quando serve. Al prezzo di una sola porta impiegata per l'hub, questo ne offre una quantità variabile, che di solito va dalle quattro alle sei. Attenzione, però: è necessario prima di tutto capire una distinzione fondamentale, quella tra bus-powered hub e self-powered hub.

Il problema è l'energia

Il primo modello è quello più semplice e meno costoso, e si affida soltanto alla sua porta di collegamento per l'energia da dedicare agli apparecchi attaccati all'hub. Meno fili, certo, nessun bisogno di alimentatore, ma al giorno d'oggi una quantità sempre crescente di periferiche richiede molta energia, e quindi non c'è troppo da stupirsi se si vede comparire sul monitor un avviso che avverte dell'energia insufficiente, oppure se si è costretti a contemplare l'apparecchio che rimane, testardo, del tutto spento. I self-power hub, al contrario, si affidano a una sorgente esterna che può garantire fino a 500 mA a ciascuno dei device, contro i 100 dei bus-powered hub. L'ingombro è maggiore e si ha bisogno di una presa di corrente in più, ma i vantaggi sono evidenti.

Quale marca scegliere?

Tantissime sono le marche che offrono USB2 hub e Firewire hub: tra le più note e affidabili sicuramente Targus e Belkin. I prezzi vanno da una manciata di euro (7-8) a una ventina o più per gli usb switch più elaborati e complessi. E una bella sorpresa per chi proprio non può fare a meno del design è rappresentata dalla varietà di modelli disponibili sul mercato con i colori e le fogge più diverse, per rendere ancora più vivace e personale il proprio computer.

cadr reader and usb hubSuper Hub
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